Russula delica Fr
Cappello: 60 – 140 (190) mm, carnoso e duro, emisferico, quindi convesso, alla fine notevolmente imbutiforme; orlo lungamente ricurvo; cuticola asciutta, ricoperta di terriccio difficilmente asportabili, biancastra, ma presto con macchie ocra brunastro.
Lamelle: leggermente decorrenti, con lamellule numerose e di lunghezza variabile, abbastanza spaziate, bianco crema, presto macchiate di bruno.
Gambo: 15 – 35 x 25 – 50 mm, duro e robusto, abbastanza corto, con superfie appaena corrugata, raramente con una cintura verdastra all’apice del gambo.
Carne: spessa e soda, dura, di colore bianco, ma visibilmente imbrunente, con odore forte e sgradevole, salmastro o di pesce, sapore appena pepato solo nelle lamelle.
Habitat: molto comune, sia sotto conifere che latifoglie.
Commestibilità: senza valore.
Note: è una tra le più grandi di tutto il genere Russula. Nonostante viene descritta di valore scarso o nullo dal punto di vista della commestibilità in alcune regioni italiane, ed in alcune zone dei Castelli Romani è consumata e apprezzata per la compattezza della carne e l’ottima resa. Simile a Russula chloroides ( Krombh. ) Bres. dalla quale si distingue con certezza solo con l’indagine microscopica.
Enzo Ferri