Lactarius zonarius (Bull.) Fr.
Cappello: 50 – 130 (150) mm; inizialmente convesso, appianato, ma presto con una depressione centrale, imbutiforme a maturità; cuticola liscia, untuosa, appena pubescente all’orlo’, di colore crema, fulvo ocraceo, con zonature concentriche più scure, più evidenti nei giovani esemplari.
Lamelle: fitte, appena decorrenti, di colore biancastro o crema chiaro con sfumatyre rosate, si macchiano di bruno alla manipolazione.
Gambo: 15 – 30 x 30 – 55 mm; dritto, breve e tozzo, attenuato alla base, concolore alle lamelle, superficie liscia o con qualche scrobicolo più scuro.
Carne: soda nel cappello, fragile nel gambo, biancastra con odore fruttato e sapore moderatamente acre dopo qualche secondo.
Latice: abbondante, bianco immutabile, crema grigiastro essiccando sulle lamelle, acre dopo qualche minuto.
Habitat: cresce nei boschi caldi di latifoglia, molto comune dall’estate al primo autunno.
Commestibilità: velenoso. Provoca sindrome gastrointesinale incostante.
Note: uno dei Lactarius più comune ai Castelli Romani. Alcune volte, ma non sempre, presenta delle fossette più scure sulla superficie del gambo.
Daniele Scorsonelli