Hydnum rufescens Pers.
Cappello: 40 – 70 mm, piano, a maturità spesso depresso al centro, vellutato, da giallo ocraceo a arancio fulvo con margine involuto.
Imenoforo: costituito da aculei non decorrenti, da crema a giallo ocraceo.
Gambo: 5 – 20 x 30 – 70 mm, cilindrico, gracile, slanciato, di colore dal biancastro a giallo, ingiallente al tocco.
Carne: fragile di colore chiaro, ingiallente; con sapore amarognolo e odore debole fungino.
Habitat: crescegregario, sia sotto latifoglie che conifere, piuttosto comune nei boschi dei Castelli Romani fino alla soglia dell’inverno.
Commestibilità: discreto commestibile, asportando gli aculei negli esemplari vecchi che risultano amari.
Note: specie tardiva, non è raro rinvenirlo in autunno inoltrato. Si riconosce per gli aculei non decorrenti, i colori più aranciati e la dimensione mediamente minore rispetto al fratello Hydnum repandum. Conosciuto con il nome popolare di “Steccherino dorato”, in alcune zone dei Castelli viene chiamato “Pelosello”.
Daniele Scorsonelli